"Cari pazienti, tornate a casa: non vi operiamo più". Al Policlinico universitario di Monserrato parlano di quasi certo rinvio di tutti gli interventi chirurgici programmati, quindi non urgenti: la decisione non è ancora ufficiale, ma a quanto pare lo sarà molto presto. Negli ospedali dell'Assl di Cagliari, soprattutto al "Santissima Trinità", si sta imboccando la stessa strada, sulla quale peraltro potrebbe viaggiare anche il "Brotzu", che fa azienda a sé con "Binaghi" e Microcitemico.

In via Peretti, la chiusura dei reparti da ottanta posti letto di Medicina 1 e 2 - si stanno rifacendo gli impianti elettrici ormai fuori norma, e sul punto hanno polemizzato l'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l'attuale assessore alla Sanità, Luigi Arru - ha messo all'asta i pazienti "sfrattati" dai lavori.

Se li sono aggiudicati, senza fare alcuna offerta e neanche tanto volentieri, gli altri ospedali cagliaritani, ricevendo in cambio una probabile paralisi. Già, perché non solo devono accogliere le urgenze del "Brotzu", oltre che le proprie, ma stanno anche sistemando i pazienti di via Peretti nelle proprie Medicine, che però non bastano. Dunque, l'invasione si estende agli altri reparti, e i letti sono ora quasi tutti occupati. Il rinvio di tutti gli interventi chirurgici non urgenti è ora ben più che un'eventualità.

L'ASSL 8 - "L'avevamo messo nel conto, dopo le riunioni organizzate dalla Regione per prepararsi all'emergenza", allarga le braccia Paolo Tecleme, direttore dell'Assl di Cagliari, "peraltro il trasferimento dei pazienti di Medicina 1 e 2 avviene anche nello stesso 'Brotzu', in altri reparti dove ci siano posti liberi".

Quindi, nell'ospedale di via Peretti la possibilità di rinvio degli interventi programmati è sempre più alta, così come in quelli dell'Assl 8, e il pericolo aumenta giorno dopo giorno.

IL POLICLINICO - All'Aou (Azienda ospedaliero universitaria), nessuno parla con l'ufficialità di nome e carica, ma parlano: "Questa situazione è un disagio gigantesco. Ad esempio, una decina di degenti delle Medicine del "Brotzu" sono ora ospiti della nostra Chirurgia".

Ne consegue che, già solo per questo, molti interventi per i quali i pazienti avevano la sala operatoria prenotata sono stati cancellati dalla lavagnetta della Chirurgia dell'Aou. Spariscono nomi anche da quelle degli altri reparti dove i profughi del "Brotzu" hanno trovato un letto e un pasto caldo, oltre che l'assistenza sanitaria, soprattutto post-operatoria.

IL FUTURO - Il disagio si prolungherà a lungo, perché ogni intervento chirurgico non urgente che sarà rinviato andrà, inevitabilmente, ad allungare la fila di pazienti che attendono la chiamata in sala operatoria.

In sintesi, è prevedibile che, negli ospedali che hanno accolto quelli del "Brotzu", altri pazienti dovranno attendere più a lungo in lista d'attesa: gli interventi chirurgici per i quali avevano appuntamento potrebbero essere rinviati.

Luigi Almiento

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