Marcello Dell'Utri resta in carcere.

Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto la richiesta di sospensione della pena presentata dai legali dell'ex senatore, che sta scontando nel carcere di Rebibbia una condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Gli avvocati avevano motivato la richiesta con le sue condizioni di salute: Dell'Utri è affetto da una grave cardiopatia, e ultimamente i medici gli hanno riscontrato anche un tumore alla prostata.

Inutili quindi gli appelli di Dell'Utri ("Sto male, non ce la faccio più", aveva detto nei giorni scorsi) e della moglie ("giudici liberatelo, non può restare in cella").

Il fondatore, assieme a Silvio Berlusconi, di Forza Italia continuerà a scontare la sua pena nel carcere di Rebibbia.

LA PROTESTA - E l'ex senatore ha annunciato, tramite i suoi legali, lo sciopero della fame e delle cure: "Preso atto della decisione del Tribunale che decide di lasciarmi morire in carcere, ho deciso di farlo di mia volontà, adottando da oggi lo sciopero della terapia e del vitto".

(Redazione Online/L)
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