Più incendi, meno superficie interessata dalle fiamme. Si può sintetizzare così il bilancio della Campagna antincendio 2017 illustrata ieri mattina negli uffici del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, in via Biasi a Cagliari.

Risultato importante, perché significa che la macchina ha funzionato abbastanza bene, e nello stesso tempo preoccupante, perché l'incremento di oltre mille roghi (3746 contro 2672) nel giro di appena un anno lascia poco margine all'ottimismo.

L'ASSESSORE - "Stiamo lavorando molto sul fronte della prevenzione - sottolinea l'assessore dell'Ambiente Donatella - e l'aumento del numero dei roghi non ci consente di essere tranquilli. Il fenomeno è stato registrato ovunque in Italia, ma questo non vuol dire che non dobbiamo continuare a insistere".

"Abbiamo attivato diversi progetti di sensibilizzazione all'ambiente già dalle scuole dell'obbligo, e rifinanziato i Ceas (Centri di educazione ambientale e alla sostenibilità), ce ne sono 60 in Sardegna. È chiaro che si tratti di una questione culturale e che in molti contesti, scardinare un certo tipo di mentalità è difficile".

IL PRESIDENTE - Anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru si è soffermato sull'aspetto prevenzione: "Siamo consapevoli che molto si deve ancora fare per ridurre l'origine del problema incendi, ma intanto si sta intervenendo con molta efficienza per mitigare le conseguenze e ridurre il danno".

"Ciò è stato possibile grazie a un'organizzazione certamente migliorata, ma soprattutto per l'impegno e la generosità di quanti lavorano per la difesa dei cittadini a una frontiera così pericolosa, dai professionisti ai volontari: tutti lo fanno con estrema dedizione e i risultati sono evidenti".

IL COMANDANTE - È il terzo anno della "campagna lunga", (l'ultimo incendio è di qualche giorno fa) e Gavino Diana, comandante del Corpo forestale ha precisato: "La prolungata siccità e le condizioni climatiche implicano che anche per noi, purtroppo, la stagione si allunghi".

Quindi, Diana ha spiegato le cause di alcuni dei roghi più importanti dell'estate scorsa: "A Gonnosfanadiga è stato determinato da un abbruciamento di cartone e rifiuti, a Iglesias per scintille partite da una cabina elettrica. Abbiamo chiesto all'Anas degli interventi strutturali per l'eliminazione dei rischi nei piazzali di sosta e nelle cunette, spesso trasformate in piccole discariche".

Sul fronte delle indagini penali, il comandante, pur senza entrare nel particolare, ha aggiunto che i fascicoli aperti sono diversi e che si sta valutando il da farsi sui roghi di Sadali e Seui: "Stiamo inoltre approfondendo alcuni aspetti relativi agli episodi di Villagrande, Budoni e Irgoli, successivamente li sottoporremo all'attenzione del magistrato".

CLIMA CAMBIATO - Il discorso è scivolato su temi più generali: "I problemi sono aumentati - ha detto il presidente Pigliaru - anche a causa dei cambiamenti climatici con cui dobbiamo confrontarci ogni giorno di più, ma la capacità di gestirli è cresciuta. Solo Trump non riconosce che il clima è cambiato, noi, invece, sappiamo che dobbiamo conviverci e prepararci in maniera adeguata. Sarà una battaglia di lungo periodo. Perché è vero che servono i mezzi e le persone che poi intervengono sulle fiamme, ma è altrettanto vero che serve un'educazione e una sensibilità più profonda nei confronti dell'ambiente. Oggi volevo ringraziare quanti si sono adoperati con impegno per ottenere questi risultati, sia gli operatori professionali sia i volontari, tantissimi e ben organizzati".

Ieri, dalla sede nazionale della Protezione civile sono arrivati i complimenti alla direzione regionale per il lavoro svolto in Sardegna. Parole apprezzate dal direttore Graziano Nudda al quale i numeri non bastano: "In futuro dovremo fare meglio".

Vito Fiori

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