Avrebbe disseminato ettari di terreno con esche velenose.

Polpette micidiali per tenere a bada la fauna selvatica e tutelare gli agnellini appena nati.

Ma i bocconi letali hanno fatto strage di cani, volpi, cinghiali, gatti e corvi e, per la prima volta, un allevatore di 60 anni di Laerru è stato rinviato a giudizio per i reati di uccisione e danneggiamento di animali altrui nonché per l'uccisione di animali selvatici particolarmente protetti.

I fatti risalgono all'autunno del 2016, quando gli agenti della stazione forestale di Nulvi avevano avuto notizia, da alcuni cacciatori, della morte dei propri cani per sospetto avvelenamento, nelle campagne di Laerru.

Lo scorso gennaio è sceso in campo anche il Nucleo cinofilo antiveleno, recentemente costituito dal corpo forestale nell'ambito del progetto Life Under Griffon Wings.

L'accusa rivolta all'allevatore è di aver disseminato esche avvelenate in tutti i suoi terreni in agro di Laerru, dove avrebbe poi trasferito in sicurezza le sue pecore e gli agnelli.

Nell'elenco delle vittime, finora, quattordici cani domestici, quattro gatti, un cinghiale e cinque corvi imperiali.
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