Il presidente filippino Rodrigo Duterte, non nuovo a uscite del genere, ha ammesso di aver pugnalato una persona a morte quando era ancora adolescente.

In un discorso volto a promuovere la sua guerra contro le droghe in vista di un vertice dei leader mondiali a Manila, Duterte ha anche minacciato di "schiaffeggiare" Agnès Callamard, relatrice speciale dell'Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, ritenute sommarie e arbitrarie, e ha definito "figlio di p....." chi critica la sua campagna di repressione del traffico di droga.

Quanto alla confessione: "Quando ero un adolescente sarei dovuto entrare e uscire dal carcere, imbrogli di qua e di là. A 16 anni avevo già ucciso una persona. Una persona vera, con il coltello. Avevo solo 16 anni. Fu solo per un semplice sguardo. E ora che sono presidente?", ha detto.

(Redazione Online/m.c.)
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