Sconvolta, terrorizzata dalle misteriose minacce che erano arrivate, insistenti, continue, anche a La Maddalena, poi suicida per paura e disperazione: c'è questo alla base dell'indagine aperta dal Procuratore della Repubblica di Tempio, Gianluigi Dettori, sulla tragica fine di una ragazza di 22 anni, una barista di Porto Torres, che domenica scorsa si è tolta la vita, impiccandosi dentro la casa di un'amica.

L'ipotesi di reato è istigazione al suicidio, per ora senza iscrizioni nel registro degli indagati.

A distanza di tre giorni dal drammatico gesto della giovane, il pm ha firmato una serie di provvedimenti che aiuteranno gli investigatori (Carabinieri della Compagnia di Porto Torres e del Reparto territoriale di Olbia) a ricostruire le ultime settimane di vita della ragazza.

Sono stati sequestrati i telefoni cellulari e un portatile della barista.

Il procuratore capo Gianlugi Dettori
Il procuratore capo Gianlugi Dettori
Il procuratore capo Gianlugi Dettori

Si parla di una consulenza affidata a uno specialista, per recuperare tutti i dati contenuti nei dispositivi, anche i file cancellati. Sta prendendo corpo l'ipotesi di un ricatto ai danni della giovane barista di Porto Torres: non sono stati forniti dettagli (il procuratore Gianluigi Dettori ha imposto il massimo riserbo sulle attività in corso), ma arrivano importanti conferme sulla possibilità che la giovane sia stata ricattata a lungo per dei video che la riguardano.

Il personale dell'Arma avrebbe sentito una persona (della quale non è stata rivelata l'identità) che avrebbe raccolto le confidenze della vittima.

Un testimone che potrebbe portare presto i Carabinieri sulle tracce delle persone che avrebbero portato la giovane di Porto Torres al suicidio.

Andrea Busia

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