Per l'Anas non ci sarà nessun "declassamento" delle strade sarde, ma i sindacati insistono: il piano operativo proposto dall'azienda e non ancora approvato a livello nazionale è figlio degli organici ridotti all'osso.

Le manutenzioni su 1500 chilometri di strade a due corsie verranno riorganizzate e ridotte a una semplice "sorveglianza" e le opere saranno affidate a imprese esterne.

Nel nuovo programma rientrano la Statale 387 che collega Cagliari a Muravera, l'Orientale sarda, la vecchia Sassari-Alghero, la Trasversale Orosei-Macomer e tante altre.

Circa la metà della rete sarda a due corsie sarebbe interessata dalle nuove disposizioni illustrate ai rappresentanti sindacali due settimane fa.

IL PROGRAMMA - "Il passaggio dalla classificazione B al rango C prevede la sola attività di sorveglianza", spiega il segretario della Fit Cisl Valerio Zoccheddu.

Le segnalazioni su buche e altri problemi poi "verranno inoltrate dalla centrale operativa ad una ditta che, quando e se disponibile, procederà all'intervento con tempi e qualità che sono sotto gli occhi di tutti", dice il sindacalista.

Al contrario, il rango B prevede una squadra di pronto intervento composta da 5 persone. Ma l'Anas non avrebbe abbastanza dipendenti per garantire un servizio del genere su tutte le strade: "Senza il declassamento sarebbero necessari circa 220 addetti, contro gli attuali 156. E presto il numero si ridurrà a circa 100 addetti, per i pensionamenti previsti tra il 2017 e il 2018", fa sapere Zoccheddu.

LA REPLICA - L'Anas precisa che il nuovo modello "non è ancora operativo" e "non prevede alcun declassamento delle strade".

Semmai si tratta di una "riorganizzazione" con l'obiettivo "di consentire una manutenzione più puntuale ed efficace. In particolare, prevede l'individuazione delle tratte in cui verrà eseguita la manutenzione direttamente da squadre operative composte da personale Anas, in servizio su più turni, in relazione alle caratteristiche dei principali assi viari della rete stradale sarda. Queste strade saranno distinte da quelle in cui la manutenzione verrà eseguita da imprese esterne, pur mantenendo in capo ad Anas il servizio e l'attività di sorveglianza".

Per gran parte della rete a due corsie è stato pensato questo secondo modello. Le manutenzioni non sarebbero a rischio: "Non c'è alcuna riduzione degli investimenti per il futuro, semmai un incremento dei budget previsti sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria", chiariscono dall'azienda.

Nel 2017 sono stati aperti 30 cantieri di manutenzione straordinaria, di cui 19 già conclusi, per circa 20 milioni di euro. E la manutenzione ordinaria, per cui nel 2017 sono stati spesi 11 milioni, "verranno incrementati del 15 per cento nel 2018".

"SERVE UN CONFRONTO" - Anche la Cgil, però, è critica con l'ultima gestione dell'Anas: "Non solo non si è iniziato un percorso virtuoso di efficienza e innovazione, ma si è ritornati nel più totale immobilismo", spiega il segretario Filt Arnaldo Boeddu, "con il personale in Sardegna ridotto all'osso e con una età media di oltre 54 anni. Per questo serve un tavolo di confronto con Anas, Regione e enti locali".

Michele Ruffi

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