La docente di Cambridge che seguiva Giulio Regeni, e che lo aveva spedito in Egitto a completare la sua ricerca universitaria, ha mentito su alcune circostanze relative al loro rapporto.

Lo dimostrerebbero, secondo un'inchiesta di Repubblica, dei documenti inediti che fanno parte della rogatoria presentata dalla procura di Roma alle autorità inglesi.

Stando a quanto contenuto nei dossier, Maha Abdel Rahman, la tutor del ricercatore trovato morto al Cairo nel febbraio 2016 con evidenti segni di tortura sul corpo, diverse volte ha detto di non voler deporre come testimone nell'inchiesta, e di non voler collaborare con la giustizia consegnando il suo pc.

In più ha negato di essere lei la relatrice del giovane friulano, scrivendo alla Procura che lui stesso "aveva identificato la professoressa Rahab Al Mahdi presso il Dipartimento di Scienze politiche dell'American University al Cairo come supervisore con cui voleva lavorare. Io conoscevo la Rabab Al Mahdi e mi dissi d'accordo perché ritenevo la proposta di Giulio appropriata".

Circostanza smentita da una chat del ricercatore, in cui - parlando in dialetto friulano con la madre - scriveva che "Maha insisteva che lo fasesi mi: me ga proposto Rabab Al Mahdi". Il tema scelto per la ricerca, i sindacati dei venditori ambulanti in Egitto, era stato dunque designato dalla Rahman. E lei stessa lo ha indirizzato da Al Mahdi.

L'INCONTRO - Rahman avrebbe infine omesso anche i dettagli su un incontro avuto con Regeni al Cairo, pochi giorni prima della sua morte.

Disse di averlo visto per un "incontro veloce" ma anche qui è stata smentita dai messaggi del ricercatore che, sempre alla madre, aveva detto di averla incontrata e di averle mostrato il lavoro fatto fino a quel momento: dieci report che Giulio, scrivono i magistrati italiani, "aveva redatto tra il 29 ottobre e il 18 dicembre 2015 dopo altrettanti colloqui e pomeriggi passati con i rivenditori ambulanti".

Lo stesso materiale per cui un ambulante lo ha denunciato alle autorità egiziane come spia e sobillatore.

RENZI - Intanto Matteo Renzi, segretario del Partito democratico e presidente del Consiglio all'epoca in cui Giulio è stato assassinato, ha invocato la verità. "I prof di Cambridge nascondono qualcosa?", ha twittato.

(Redazione Online/D)

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