Un vero e proprio stabilimento industriale per il trattamento della marijuana è stato scoperto dai carabinieri di Bonorva all'interno di un ovile nelle campagne di Siligo, ai piedi del caratteristico Monte Santo. Quattro le persone finite in manette, tre quelle che sono riuscite a scappare.

Nel corso del blitz, i militari hanno scoperto due ampi magazzini (uno dotato anche di ventilatori) per il foraggio destinati all’essicazione della canapa indiana con decine di piante stese capovolte ad asciugare, un camioncino stracolmo di piante appena tagliate pronto per essere scaricato, la sala mungitura riconvertita a stoccaggio delle piante essiccate, che venivano appoggiate su delle ampie griglie metalliche elettrosaldate per garantire agli arbusti una adeguata ventilazione, l’ampio cortile recintato che una volta raccoglieva gli ovini in attesa della mungitura era stato trasformato in una grandissima distesa di boccioli di marijuana, ormai prodotto finito, che si liberava delle ultime tracce di umidità sotto i raggi del sole, il tutto accuratamente sistemato sulle reti per la raccolta delle olive ed in alcuni essiccatori multipiano.

"Anche la separazione delle infiorescenze dalla pianta - spiegano i carabinieri - era automatizzata: una macchina elettrica per la defogliazione delle olive era stata adattata per distaccare i boccioli della canapa, che finivano in una vasca da bagno e da lì al reparto essicazione. Una macchina per il sottovuoto e decine di sacchi di plastica erano pronti per il confezionamento finale".

Uno dei macchinari per la preparazione della marijuana
Uno dei macchinari per la preparazione della marijuana
Uno dei macchinari per la preparazione della marijuana

GLI ARRESTI - Quattro persone sono state arrestate: Angelo Fadda (proprietario dell’ovile) di 44 anni. Il cognato di Fadda, Andrei Vlasov, 53enne cittadino russo, e due orgolesi, Antonio Onorato Floris, 26enne, e Giulio De Rosa, 35enne. Tre persone sono riuscite a far perdere le tracce tra la vegetazione.

IL SEQUESTRO - Oltre alla marijuana, è stato trovato anche un fucile a pompa calibro 12 e diverse cartucce a pallettoni, di proprietà di Fadda, che ne aveva denunciato la custodia nella sua abitazione di Siligo e detenuto irregolarmente nell'ovile.

Il peso del prodotto finito ritrovato è di un quintale e mezzo che sarebbe raddoppiato con quanto ricavato dalle oltre 600 piante, tutte alte circa due metri, ancora da trattare. Il tutto, una volta immesso nel mercato, al dettaglio avrebbe fruttato circa un milione di euro.

Individuata anche la piantagione, nelle pendici del monte, un ettaro di terreno fornito di tubi per l’irrigazione.

Gli arrestati si trovano reclusi nel carcere di Sassari.

(Redazione Online/s.a.)
© Riproduzione riservata