È stata rigettata l'istanza di perizia psichiatrica per accertare l'età reale di Paolo Pinna, rispetto a quella anagrafica.

La richiesta era stata presentata dal difensore del ragazzo di Nule in apertura del processo d'appello per gli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala.

Pinna, all'epoca dei fatti (gli omicidi risalgono al maggio del 2015) aveva 17 anni.

Ma, secondo la difesa, la sua età reale è notevolmente inferiore.

Oggi, come nel 2015, stando alla tesi del penalista Angelo Merlini, Pinna ha la maturità e un grado di consapevolezza, simili a quelli di un adolescente.

A supporto di queste valutazioni, la difesa aveva portato anche la ricostruzione della tentata evasione del ragazzo, con la fuga su un trattore.

Accolta, invece, la tesi della Procura dei minori di Sassari, secondo cui Pinna è una persona pienamente consapevole del suo comportamento ed estremamente pericolosa.

Nel corso dell'udienza il pg ha chiesto la conferma della condanna inflitta al giovane in primo gradoo: 20 anni.

Il processo riprenderà a novembre, con le arringhe degli avvocati di Pinna, Agostangelo Marras e Angelo Merlini.

Andrea Busia

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