Una sì e due o tre no. Bisogna proprio andare a cercarla la panchina libera in via Gramsci, per sedersi a leggere il giornale, riposarsi, semplicemente sostare. E non perché ci sia un particolare affollamento. Macché. La selezione si fa per evitare le sedute coperte dalla resina delle bacche che cadono dagli alberi e che oltre alle panchine hanno macchiato la pietra candida della "nuova" pavimentazione.

LE SPALLIERE - Recentemente, poi, su alcune postazioni (anche queste in pietra, a differenza di quelle in plastica capaci di illuminarsi la sera) sono comparse le spalliere in ferro. Attesissime dai frequentatori della piazza, in questo triangolo di verde racchiuso tra via Sonnino, via Iglesias e via San Lucifero e interamente restaurato dal Comune.

Una soluzione chiesta a gran voce che, se fa crescere il numero degli estimatori, non sposta di una virgola il giudizio negativo di tanti residenti del rione o di chi magari passa di tanto in tanto.

Carla Marongiu l'altra mattina era lì per caso. Si è fermata prima di incamminarsi verso via Roma. "Che dire, non mi fa impazzire per la bellezza. Avrei preferito altre panchine meno esposte agli escrementi degli uccelli o ai frutti di questi alberi bellissimi. Bisogna cercare quella più pulita". Impegno che in certi giorni sembra impossibile. L'alternativa? I nuovi tavolini all'aperto del bar della piazza. "Bevi un caffè e salvi i vestiti", dice Alessandro Piras.

L'EDICOLANTE - Gli umori di chi piazza Gramsci la sceglie quotidianamente ben li conosce Anna Paola Lai, titolare della storica edicola. Osservatorio privilegiato, il suo, per toccare con mano giudizi lusinghieri ("assolutamente pochi", avverte) e opinioni severissime. "Mi scusi, basta guardarsi intorno. Qui nessuno pulisce, le panchine sono davvero sporche e difficili da tenere in ordine. Perché non hanno scelto, vista la presenza di questi alberi, le più tradizionali in doghe di ferro ben più facili di pulire? Gli anziani, che qui sono tanti, sono costretti a sedersi sulla pietra gelida e per loro non è di sicuro l'ideale. Quando arriveranno le piogge sarà un pericolo anche passeggiare nella piazza in discesa".

I GIUDIZI - L'estetica di piazza Gramsci, insomma, non è gradita a molti. O meglio, i più contestati sono i materiali ma anche la riduzione dei parcheggi, vero e proprio leit motiv di una protesta più o meno vigorosa che un anno dopo l'inaugurazione dell'estate 2016 punta il dito sulla difficoltà, per i residenti, di trovare uno stallo libero dove lasciare la propria auto.

LA PETIZIONE - Così, per volere di uno degli abitanti, Giorgio Camba, di 77 anni, che qui è nato e qui vive, è stata avviata una petizione per chiedere l'assegnazione di un numero di parcheggi adeguato per i residenti.

A. Pi.

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