Quello del premier spagnolo Mariano Rajoy "è il peggior attacco alla Catalogna dalla fine della dittatura di Francisco Franco". Così il presidente della Generalitat Carles Puigdemont ha definito la decisione del governo spagnolo di applicare l'articolo 155 della Costituzione, che prevede il commissariamento di una regione autonoma, nel caso in cui agisca "in modo da minacciare l'intera nazione".

L'affondo di Puigdemont è arrivato dopo un'imponente manifestazione degli indipendentisti, scesi in piazza dopo la riunione straordinaria del Consiglio dei ministri spagnolo.

L'intenzione dell'esecutivo spagnolo è quella di rimuovere Puigdemont, il suo vice Oriol Junqueras e gli altri membri del governo catalano. Le misure prese dal consiglio dei ministri odierno saranno sottoposte al voto del Senato spagnolo, che dovrebbe riunirsi il 27 ottobre.

Con la destituzione del governo catalano, l'esercizio delle funzioni ricadrà nella competenza di altre autorità che saranno indicate dal governo centrale, ha dichiarato il primo ministro.

Entro sei mesi le elezioni, anche se Rajoy ha precisato che le vorrebbe "il prima possibile, non appena sarà recuperata la normalità istituzionale".

Tra le altre misure, Madrid dovrebbe anche prendere il controllo dei Mossos d'Esquadra e di radio e tv catalane.

"Nessun governo può accettare che si violi la legge", ha dichiarato il primo ministro, aggiungendo: "Una situazione dovuta alla scelta da parte della Catalogna di avviare un processo unilaterale e contrario alla legge e che ha cercato lo scontro. Hanno obbligato il governo ad accettare un referendum indipendentista che il governo non poteva accettare".

Secondo le motivazioni date dal governo di Madrid, il governatore Carles Puigdemont si è reso responsabile di una "disobbedienza ribelle, sistematica e consapevole" degli obblighi previsti dalla legge e dalla costituzione e ha "gravemente attentato" all'interesse generale dello Stato.

Nel pomeriggio circa mezzo milione di persone ha manifestato a Barcellona.

"Non è morta l'autonomia catalana, è morta la democrazia spagnola", hanno scandito i manifestanti, chiedendo un intervento dell'Unione Europea per fermare quello che considerano un golpe di Mariano Rajoy.

LE PAROLE DI RE FELIPE DI SPAGNA:

(Redazione Online/F-L-l.f.)

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