Il giudice della Corte d'appello della contea di Los Angeles Maren Nelson ha accolto il ricorso della Johnson & Johnson, rigettando la richiesta di risarcimento di 417 milioni di dollari avanzata da una donna nei confronti della multinazionale statunitense.

Eva Echeverri - questo il nome della querelante - sosteneva essersi ammalata di cancro alle ovaie a causa di un talco per neonati usato per l’igiene intima.

In particolare, aveva accusato la società americana di non aver sufficientemente messo in guardia i consumatori del fatto che il talco potesse favorire lo sviluppo di tumori, pur essendo al corrente dei rischi del prodotto da trent'anni.

Il magistrato ha disposto lo svolgimento di un nuovo processo, motivando la decisione con una serie di "errori" e "negligenze" dei giurati durante il processo di primo grado celebrato due mesi fa.

La prima sentenza era stata favorevole alla donna.

In seguito alla decisione della corte d'Appello, Mark Robinson Jr., l'avvocato di Echeverria, - che nel frattempo è morta - ha annunciato che presenterà un nuovo appello: "Continueremo a batterci in nome di tutte le donne che hanno subito danni da questo pericoloso prodotto", ha dichiarato il legale in un comunicato.

La Johnson & Johnson ha espresso soddisfazione per la nuova sentenza: "Il cancro alle ovaie è una patologia devastante, ma non è causata dal talco cosmetico usato per decenni quale componente del Johnson's Baby Powder".

(Redazione Online/F)

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