Nemmeno la delibera di Egas (l'Ente di governo dell'ambito della Sardegna) che sembra profilare per una parte dei 29 comuni sardi ribelli dell'acqua l'ingresso in Abbanoa, spaventa Serramana.

L'amministrazione comunale è decisa a difendere una gestione virtuosa della risorsa (pozzi e rete idrica sono di proprietà del Comune).

"Serramanna è uno dei comuni che hanno dimostrato di saper gestire il servizio idrico con efficienza, perseguiremo tutte le azioni necessarie per difendere e mantenere l'autonomia della gestione di una risorsa fondamentale come l'acqua", dice il sindaco Sergio Murgia.

Ordini del giorno, petizioni, marce e sit-in: per opporsi a quello che i serramennesi hanno sempre considerato uno scippo della loro acqua "minerale" estratta dai 7 pozzi artesiani era stato anche organizzato anche un referendum. La recente delibera di Egas riporta d'attualità la spinosa questione.

"Continueremo ad impegnarci affinché le attuali e le future generazioni serramannesi possano continuare ad usufruire dell'acqua dei pozzi così come conosciuto dai nostri padri e dai nostri nonni", ribadisce il sindaco Murgia.
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