"Fare la cosa giusta è una decisione che spesso si deve prendere da soli". È una delle convinzioni di Sebastian Kurz, che a 31 anni si prepara a diventare il leader più giovane del mondo.

Dopo la vittoria dei popolari democristiani ÖVP alle elezioni politiche in Austria, è lui in pole position per la nomina a capo del nuovo governo.

Ma chi è questo giovane dalla faccia pulita, pronto a prendere le redini dell'esecutivo di Vienna?

Qualcuno lo ha paragonato a Emmanuel Macron, per la giovane età e per le idee liberiste. Ma le differenze con il presidente francese sono in realtà enormi.

Innanzitutto, la formazione: se il numero uno dell'Eliseo può vantare una laurea in Filosofia e diplomi all'Istituto di Studi politici di Parigi e all'Ecole nationale d'admninistration, Kurz ha interrotto presto l'università per dedicarsi alla politica.

In secondo luogo, se Macron ha creato una nuova forza politica in grado di seppellire i vecchi partiti, il cancelliere in pectore austriaco ha scelto di "restaurare" il vecchio partito conservatore, ammodernandolo e conducendolo alla vittoria.

Terzo: Macron ha più volte stigmatizzato le posizioni estremiste del Front National dell'avversaria Marine Le Pen, Kurz si prepara invece a fare proprie le istanze dei nazionalisti di casa propria, andando a governare assieme al secondo partito più votato, l'FPÖ, ovvero l'ultradestra fondata da Haider.

Un predestinato, Kurz.

Il suo cursus honorum nella cosa pubblica inizia a 24 anni, dopo l'elezione al consiglio comunale di Vienna. Quindi ottiene un incarico al ministero degl Interni, diventando sottosegretario all'integrazione. Negli ultimi anni è stato ministro degli Esteri, protagonista, tra l'altro, della querelle con il governo italiano sulla circolazione dei migranti e sul "muro" al confine del Brennero.

Proprio la linea dura nei confronti dell'immigrazione gli ha consentito di conquistare consensi.

Un'impostazione che potrebbe rafforzare l'asse tra l'Austria e gli altri Paesi dell'Est Europa più critici nei confronti delle politiche di accoglienza, ovvero Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia.

Di sicuro, con questo giovane dall'aria sbarazzina e l'abitudine a vestire informale, spesso e volentieri immortalato con la fidanzata storica, Suzanne, Vienna si sposterà molto più a destra, ammiccando al populismo.

Per qualcuno, l'anticipazione di quanto potrebbe avvenire in altre nazioni europee chiamate al voto nei prossimi mesi. Italia compresa.

(Redazione Online/l.f.)

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