Nei negoziati sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea "non sono ancora stati compiuti i progressi necessari" e "per il momento non credo si possa dire che si possa aprire la prossima fase del negoziato".

Con queste parole il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha parlato oggi davanti alla plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo della situazione di stallo relativa ai negoziati tra Ue e Gran Bretagna sulla Brexit.

"La posizione dell'Ue a 27 è questa: innanzitutto è necessario un accordo sulle condizioni di divorzio e poi si vedrà se potremo vivere felicemente vicini. Il discorso di Theresa May a Firenze non può essere una base negoziale e, come ha detto Michel Barnier, rimane ancora molto lavoro da fare", ha aggiunto ancora Juncker.

Il riferimento è al discorso tenuto in Italia dalla premier britannica nel capoluogo toscano, in cui ha tracciato le linee della strategia britannica per la Brexit e invitato i 600mila italiani che vivono nel Regno Unito a non lasciare il Paese.

Nel fare il punto sui negoziati, Juncker ha detto che la situazione sui diritti dei cittadini è avanzata "ma il ruolo della Corte di giustizia europea per preservare questi diritti non è ancora oggetto di accordo".

Quanto al conto di uscita che Londra dovrebbe pagare per l'uscita dall'Unione europea, "May e i negoziatori britannici hanno riconosciuto che ci sono obblighi, ma il diavolo è nel dettaglio", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, chiarendo che "i 27 non dovranno pagare per la decisione del Regno Unito".

"Ricordo al Regno unito che la Commissione Ue è stata indicata dai 27 Stati membri come negoziatore per i 27 e che questi negoziati fanno capo a Michel Barnier, che riferirà ai 27 al prossimo vertice europeo", ha infine concluso il capo dell'esecutivo comunitario.

(Redazione Online/F)

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