"L'altro giorno al Parlamento Europeo è stata organizzata la proiezione del docufilm su Giulio, abbiamo saputo che su 130 persone presenti, 5 forse 6 erano europarlamentari e a parte i 2 che hanno organizzato l'evento, gli altri andavano e venivano: è una cosa vergognosa".

A parlare è Paola Regeni, madre di Giulio, il ricercatore friulano trovato morto il 3 febbraio dell'anno scorso in Egitto vicino a una prigione dei servizi segreti al Cairo.

Le parole della donna fanno riferimento alla scarsa partecipazione dei parlamentari di Bruxelles all'evento di proiezione del docu-fulm sul dottorando dell'Università di Cambridge.

"Giulio oltre ad essere un cittadino italiano era un cittadino europeo per cui oltre al sostegno dellʼItalia ci si aspettava un poʼ più di sostegno da parte europea", ha aggiunto il padre del ricercatore, Claudio.

Ad agosto i genitori del giovane hanno criticato fortemente la scelta - annunciata dal ministro degli Esteri Angelino Alfano - di inviare nuovamente un ambasciatore italiano al Cairo, dopo che nell'aprile del 2016 l'allora capo missione Maurizio Massari era stato richiamato a Roma.

"Dopo l'invio dell'ambasciatore italiano in Egitto nell'ultimo mese, è una cosa che ci ha veramente scioccato", ha aggiunto.

In particolare la madre di Regeni lamenta la lontananza delle istituzioni, nazionali ed europee: "Abbiamo tanto aiuto dalla società civile, però sentiamo che l'aspetto politico in questo momento è molto lontano da noi".

(Redazione Online/F)

CASO REGENI, DISCORSO DI ALFANO IN PARLAMENTO:

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