La Sardegna continua a bruciare. Sono 2150 gli incendi che sono divampati tra giugno e luglio, 620 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. È quanto emerge da un dossier di Coldiretti Sardegna, secondo la quale gli incendi sono "un danno incalcolabile per il patrimonio boschivo sardo e per le aziende agricole".

"Rispetto a un anno fa, i primi due mesi di questa annata rovente e siccitosa segnano un aumento di ben 10 roghi in più al giorno", si legge nella nota. "Solo grazie a una macchina operativa efficiente, che vede in prima fila il grande lavoro il Corpo forestale che coordina lo spegnimento degli incendi boschivi de rurali, insieme alla Protezione civile, Forestas, i Barracelli e i Vigili del Fuoco, oltre a tanti altri volontari, la superficie interessata è quasi la stessa di un anno fa, con circa 11mila ettari andati in fumo".

LE VITTIME - Sono già due gli allevatori finiti all’ospedale a causa di ustioni dovute agli incendi. Nei giorni scorsi, Fabrizio Argiolas, pastore ventenne di Siniscola, ha sfidato le lunghe lingue di fuoco per salvare il proprio gregge. Ieri è stato un altro giovane allevatore, questa volta di Gonnosfanadiga a restare ustionato mentre metteva in salvo i suoi animali.

I DANNI - Le fiamme continuano a devastare le aziende agricole: oltre al pascolo, sono compromesse le recinzioni, spesso gli animali, le stalle, i vigneti e gli oliveti. Per non parlare delle strutture agrituristiche che anche quest’anno stanno subendo ingenti danni e vedranno compromessa la stagione estiva.

La prima stima di Coldiretti Sardegna per i danni alle aziende agricole è di "oltre 20 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ad un’annata tra le peggiori della storia a causa, tra le altre, di una pessima siccità. Ogni ettaro di macchia mediterranea", secondo il dossier della Coldiretti, "è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi è andata persa. Nelle foreste andate a fuoco sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come la raccolta dei funghi che coinvolge decine di migliaia di appassionati

Il record di incendi si è registrato a luglio quando, nella giornata del 19, si sono contati ben 32 roghi.

(Redazione Online/s.a.)
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