"Non ci sarà mai più una nuova Genova: questo tempo non è passato invano".

A ricordare i fatti del G8 del 2001 - in un'intervista - è il capo della Polizia, Franco Gabrielli.

"A Genova - ricorda Gabrielli pensando a Carlo Giuliani - morì un ragazzo. Ed era la prima volta dopo gli anni della notte della Repubblica che si tornava a essere uccisi in piazza. Un'infinità di persone, incolpevoli, subirono violenze fisiche e psicologiche che hanno segnato le loro vite. E se tutto questo, ancora oggi, è motivo di dolore, rancore, diffidenza, allora vuol dire che in questi sedici anni la riflessione non è stata sufficiente".

"UNA CATASTROFE" - Della gestione dell'ordine pubblico a Genova, Gabrielli dice che "fu semplicemente una catastrofe. Innanzitutto per la scelta sciagurata da parte del vertice del Dipartimento di pubblica sicurezza di esautorare la struttura locale, la Questura di Genova, dalla gestione dell'ordine pubblico. Quindi, per la scelta infelice della città, che per struttura urbanistica rendeva tutto più complicato. E da ultimo perché si scommise sulla capacità dei 'Disobbedienti' di Casarini e Agnoletto di poter in qualche modo governare e garantire per l'intera piazza. Capacità che dimostrarono purtroppo di non avere. Insomma, la dico in una battuta. A Genova saltò tutto e saltò tutto da subito".

TORTURA - "Abbiamo assistito a condanne esemplari per la Diaz e a condanne modeste per Bolzaneto, dove l'assenza di una norma che configurasse il reato di tortura ha fatto sì che oggi si continui a parlare di Diaz e pochi ricordino Bolzaneto. Dove, lo dico chiaro, ci fu tortura. Tortura".

LE DIMISSIONI - "Se io fossi stato Gianni De Gennaro (all'epoca del G8 capo della Polizia, ndr) mi sarei assunto le mie responsabilità senza se e senza ma - prosegue Gabrielli -. Mi sarei dimesso. Per il bene della Polizia. Perché ci sono dei momenti in cui è giusto che il vertice compia un gesto necessario a restituire la necessaria fiducia che un cittadino deve avere nell'istituzione cui è affidato in via esclusiva il monopolio legittimo della forza".

(Redazione Online/D)

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