Sono 44 le richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pm di Oristano Armando Mammone, per la maxi inchiesta chiamata Sindacopoli.

Nel fascicolo la presunta associazione a delinquere che, grazie alla complicità di sindaci, funzionari delle pubblica amministrazione e politici, controllava l'affidamento di appalti e incarichi in mezza Sardegna.

Gli indagati compariranno il 30 ottobre nell'udienza preliminare davanti al gup di Oristano Elisa Marras.

Un'inchiesta che in due anni ha visto eseguire oltre 21 misure cautelari, tra cui gli arresti del sassarese Antonello Peru (FI), ex vicepresidente del Consiglio regionale, e dell'ex consigliere regionale di Arzana Angelo Stochino (FI) che finirono in cella come Salvatore Pinna, professionista di Tonara, titolare della Essepi Engineering considerato l'ideatore del complicato sistema di controllo degli appalti. Ai tre, il pm della procura di Oristano contesta l'associazione per delinquere.

I NOMI - Oltre a Peru, Stochino (difeso dall'avvocato Marcello Caddori) e Pinna (assistito dall'avvocato Giulia Bongiorno), la richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere è anche per Rinaldo Arangino, ex sindaco di Belvì, Francesco Chessa, l'ex vicesindaco di Ortueri Pietro Crobu, Paolo Manca, sott'ufficiale della guardia di Finanza in congedo, e cognato di Salvatore Pinna, Francesca Mulvoni, Alessandra Piras (compagna di Peru), Gian Paolo Porcu, Roberto Zedda e Sergio Serra. Chiesto il rinvio a giudizio per Leonardo Usai e Francesco Cotza rispettivamente sindaco e vicesindaco di Villasalto e per il responsabile del servizio tecnico del comune Davide Atzeni accusati di turbata libertà degli incanti, mentre Gianmaria Pintori di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

A vario titolo, per reati che vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta, è stato chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Crobu, Viviana Stochino (sorella di Angelo), Franco Fogu, Maria Lucia Fraghì dell'ufficio tecnico della Provincia di Nuoro (difesa dagli avvocati Andra Puledda e Marcello Mereu) e Carlo Maria Sassu di Sorgono. Nelle richieste del pm, emerge anche la richiesta di rinvio a giudizio per l'ex sindaca di Teti, Laila Dearca.

Così come per il sindaco di Ortueri Salvatore Casula. E ancora Davide Soro (difeso dall'avvocato Sebastian Cocco), Carlo Bernardini, ingegnere e docente universitario di Cagliari; Giovanni Piero Cassitta, ingegnere di Calangianus; Giovanni Chierroni, nuorese, funzionario del Genio civile, Daniela Cuboni, Girolamo De Santics, costruttore di Roma, Nicola Dinnella, funzionario Anas di Roma; Paolo Gessa, Alessandro Ghiani (difeso dall'avvocato Lorenzo Soro), Francesco Franco Lai di Tertenia, Mario Loddo, l'ex sindaco di Gairo Roberto Marino Marceddu, Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu, Piergiorgio Peddes, Fulvio Maurizio Pisu, ingegnere di Lanusei (assistito dagli avvocati Ubaldo e Fabrizio De Murtas); Walter Quarto Provveditore Opere pubbliche di Cagliari, Andrea Ritossa, ingegnere di Cagliari, Gian Luigi Rubiu, Pierpaolo Sau, ex sindaco di Tonara, Agostino Sandro Urru, funzionario Anas di Cagliari e Giovanni Zallocco ingegnere di Roma.

LE ACCUSE - Secondo quanto emerso dalla indagini della Guardia di finanza di Oristano e dei carabinieri della Compagnia di Tonara, attraverso una rete di rapporti illeciti con imprenditori e professionisti Pinna, grazie ai suoi referenti politici che facevano pressioni su sindaci e sui funzionari negli uffici nella Regione, agevolava la concessione alle amministrazioni locali dei soldi e dei finanziamenti.

Tra gli appalti pilotati ci sarebbero dei lotti della "Sassari-Olbia" e quelli dei porticcioli turistici a Tertenia e Tortolì).

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