Ha ripreso conoscenza e iniziato a parlare Simone Coda, 18 anni e mezzo, ferito a coltellate la notte tra sabato e domenica durante una lite a una festa dei diciottenni a Ilbono.

È ricoverato all'ospedale di Lanusei e si è risvegliato ieri pomeriggio dal quel sonno che sta tra la vita e la morte.

Il ragazzo era in coma farmacologico dopo avere subito una delicata operazione a causa delle lesioni a schiena e fegato.

Il ragazzo, che abita con i genitori a Siliqua, riceve le carezze amorevoli della mamma Stefania Porcu e del padre Maurizio Coda.

"Di quella sera, sappiamo poco", dice il papà, 44 anni, agente di custodia nel carcere di Uta.

"Mio figlio è stato colpito alle spalle, gli hanno conficcato un coltello nel fegato e gli hanno reciso i muscoli di un braccio. Ora è debole ma è tornato tra noi e siamo felicissimi".

La paura sta passando, anche se per i medici del Nostra Signora della Mercede è presto per sciogliere la prognosi.

Quel che conta è che Simone abbia fatto un altro passo verso la guarigione.

L'APPELLO - Maurizio Coda si rivolge a chi deve decidere sul destino dei presunti colpevoli, i due ventenni di Tortolì che avrebbero usato i coltelli per sistemare vecchi rancori in una notte che volava tranquilla al chiaro di luna.

"Adesso dove sono? In prigione?", ha chiesto. No. Enrico Deiana e Davide Demurtas sono liberi, reggono il fardello di un'ipotesi di reato pesantissima (tentato omicidio) ancora al vaglio della Procura.

I due amici, difesi dall'avvocato Marcello Caddori, saranno chiamati a spiegare fino in fondo i dettagli di quella serata finita nel sangue.

Spiegare il perché della loro presenza alla festa e delle ferite al volto e alle mani che anche loro hanno riportato. L'accoltellamento nella sala del campo di Ulestri è un avvenimento terribile, che ha mandato all'ospedale Mattia Loi ancora ricoverato al Businco, in coma farmacologico,

Simone Coda e un altro amico minorenne dimesso due giorni fa dalla Chirurgia di Lanusei.

"Mio figlio è stato trasportato in ospedale grazie ad alcuni amici - dice Maurizio Coda -, li ringrazio. I medici della rianimazione poi me lo hanno riportato alla vita".
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