La procura di Torino ha aperto un procedimento a carico di ignoti per lesioni personali plurime anche gravissime in relazione ai fatti avvenuti sabato sera in piazza San Carlo, nel capoluogo piemontese, dove, nel corso della finale di Champions trasmessa su un maxi-schermo, nella folla si è scatenato il panico, che ha causato un fuggi fuggi generale in seguito al quale sono rimaste ferite 1.527 persone.

A darne notizia, il procuratore Armando Spataro.

Il procedimento penale, fanno sapere dalla procura, verte anche "sull'acquisizione di documentazione amministrativa di qualsiasi genere, dalle autorizzazioni rilasciate (compresa la vendita di bottiglie in vetro) alle misure di sicurezza e prevenzione adottate".

I FERITI - Restano gravissime, ma stabili, le condizioni delle due donne ferite, ancora in coma. Sta meglio invece il piccolo Kevin, 7 anni: i medici lo hanno svegliato dal coma farmacologico indotto e il bambino ha cominciato a respirare da solo.

LA DINAMICA - Procedono serrate le indagini, ma ancora non si è riusciti a risalire alla scintilla che ha scatenato il pandemonio. Un petardo? Il forte rumore prodotto dal crollo di una transenna? La bravata di un gruppo di amici? Decine le persone sentite, tante le versioni, spesso contrastanti. È stato tuttavia individuato l'epicentro da cui sarebbe partita la fuga di massa, ovvero ai civici 195 e 197 di piazza San Carlo.

Intanto è stato scagionato il ragazzo a torso nudo con lo zainetto, che si vede in un video immobile mentre attorno a sé tutti corrono in varie direzioni. Agli inquirenti che lo hanno interrogato avrebbe detto che le sue gesta sono state travisate, lui voleva calmare la folla in preda al panico. La sua versione sarebbe stata confermata dalla visione integrale delle immagini.

IL RAGAZZO A PETTO NUDO SOSPETTATO - VIDEO:

POLEMICHE - Pare essere svanito intanto l'iniziale fair play, ed è partita la polemica sulla sicurezza. I dem chiedono conto al sindaco Chiara Appendino della gestione della piazza, e Matteo Salvini ha chiesto le sue dimissioni oltre a quelle di questore e prefetto.

"È evidente che qualcosa non ha funzionato", ha dichiarato il ministro dell'Interno Marco Minniti.

Molte delle persone travolte dalla calca si sono infatti ferite con pezzi di vetro e cocci di bottiglie. Senza vetro e con più vie di fuga i danni si sarebbero contenuti, è la tesi di chi critica il primo cittadino sabaudo. "L'ordinanza antivetro era stata dichiarata incostituzionale e quindi non era valida", ha spiegato invece il questore Angelo Sanna.

"Il soggetto organizzatore, Turismo Torino, ha operato con le stesse modalità messe in atto nel 2015 in occasione della finale proiettata il 6 giugno", recita una nota del capoluogo piemontese.

LA DIFESA DEL SINDACO - Chiara Appendino è intervenuta in aula consiliare e ha respinto le critiche. "L'evento ha seguito una prassi di atti amministrativi ormai consolidata", ha detto il primo cittadino. "La sanzionabilità della vendita abusiva è già prevista dalle norme vigenti - ha aggiunto - ma purtroppo questa è una piaga endemica delle grandi città, che può essere affrontata solo grazie a ulteriori azioni di prevenzione e repressione che devono essere condivise da tutte le forze dell'ordine". In aula ha replicato l'ex sindaco Piero Fassino: "Io non chiedo le dimissioni, le chiedo solo di abituarsi ad assumersi le sue responsabilità, che le derivano dall'essere stata eletta".

LE TESTIMONIANZE DEI SARDI:

LA CRONACA:

© Riproduzione riservata