"Dalla Santa Sede mi sono mosso, anche i genitori di Giulio Regeni me l'hanno chiesto. Non dirò come, né dove, ma ci siamo mossi": sono le parole di Papa Francesco alle domande dei giornalisti, con lui sul volo di rientro dall'Egitto, che chiedevano se avesse parlato, nell'incontro col presidente Al Sisi, del ricercatore italiano ucciso al Cairo.

"Generalmente - ha detto Bergoglio - quando sono con un capo di Stato, in dialogo privato, quello rimane privato. A meno che d'accordo si dica diversamente. Credo che se un colloquio è privato, per rispetto si deve mantenere la riservatezza".

Ma si è detto comunque "preoccupato" e ha confermato l'impegno del Vaticano per far luce sul delitto avvenuto nel gennaio 2016.

La sua visita in Egitto, costellata da diversi incontri, è stata caratterizzata da un unico filo conduttore: quello contro la violenza che insanguina il Paese.

Il Santo Padre ha parlato anche, davanti a 30mila persone accorse per la messa, del fondamentalismo: "Dio preferisce un non credente a un credente ipocrita", sono state le sue parole rivolte non solo ai cristiani ma anche ai musulmani che strumentalizzano il nome di Dio.

Prima di ripartire, il Papa ha incontrato suore, sacerdoti e seminaristi, elencando loro le tentazioni dalle quali fuggire.

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