È caccia a Igor Vaclavic in Emilia Romagna. Sui cruscotti di tutte le auto di carabinieri e polizia c'è la sua foto. È violento e "pericolosissimo".

Alto tra i 175 e i 180 centimetri, robusto, ex militare russo ricercato da mesi per varie rapine violente messe a segno nel Ferrarese, è il principale sospettato per l'omicidio di Davide Fabbri, il barista 52enne ucciso sabato scorso a Budrio perché ha reagito a un tentativo di rapina.

Il ricercato
Il ricercato
Il ricercato

Il fascicolo aperto dal pm Marco Forte, con le accuse di omicidio volontario, rapina aggravata e porto abusivo d'armi, al momento è ancora a carico di ignoti.

Così come a carico di ignoti è la rapina ai danni della guardia giurata della Securpol a Consandolo (Ferrara), a cui è stata sottratta una Smith&Wesson argentata calibro 9, compatibile con l'arma che ha ucciso Davide e riconosciuta dalla stessa guardia nel filmato delle telecamere del bar.

Vaclavic resta il principale, ma non l'unico sospettato.

I carabinieri stanno rastrellando tutti i casolari tra le campagne della Bassa bolognese per trovarlo. Nel mirino anche gli ospedali, dove il killer, con tutta probabilità rimasto ferito nella colluttazione con Fabbri, potrebbe essere andato per curarsi.

Una svolta nelle indagini potrebbe arrivare proprio in giornata dalle analisi scientifiche.

Intanto, tra le tracce di sangue trovate sul luogo del delitto e appena fuori dal bar, potrebbero esserci anche quelle dell'assassino. Decisiva per ottenere indizi anche l'autopsia sul corpo di Davide Fabbri, che ha lottato con il killer fino a strappargli il fucile e per questo potrebbe avere addosso tracce del dna dell'assassino.

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