A Chia i consumi sono passati da 4 a 30 litri al secondo e Costa Rei da 5 a 30.

Se in inverno i rubinetti delle case delle località turistiche sarde restano chiusi, ad agosto consumi sono da grandi città. E gli impianti di potabilizzazione di Abbanoa nonostante gli sforzi vanno in crisi.

La ragione è semplice: in passato al rilascio delle licenze edilizie non seguiva l’adeguamento delle infrastrutture: a tubicini in plastica sufficienti per una decina di case sono state via via collegate intere lottizzazioni. E così località con impianti appena sufficienti per qualche migliaia di persone si trovano tuttora a dover fare i conti con una popolazione decuplicata, che si concentra nello stesso periodo di tempo.

I dati resi noti da Abbanoa lo confermano: Cala Gonone è passata da 6,9 litri al secondo in inverno ai 29,4 di questi giorni, come pure a Stintino da 16 a 61,1. A Villasimius dai 14 litri invernali ora arrivano 92 litri. A Porto Alabe e Santa Maria del Mare da consumi pressoché pari a zero ora servono 6 litri al secondo mentre nella costa verde (Marina di Abus, Torre dei Corsari e Pistis) da appena di 2 litri al secondo si è passati a 12.

Segnano quasi un più trecento per cento i consumi di tutta la zona costiera della Gallura (Costa Smeralda, Porto Rotondo, Palau, La Maddalena e Santa Teresa) con una media di 650 litri al secondo rispetto ai 220 del periodo invernale. Gli interventi di efficientamento realizzati da Abbanoa al potabilizzatore dell’Agnata hanno consentito di evitare restrizioni nonostante l’aumento considerevole dei consumi. Notevole impegno anche nei centri abitati tutto l’anno ma che hanno registrato un’impennata di consumi nel periodo estivo: Siniscola da 106,7 a 143,2, Tortolì da 38 a 66, Castelsardo da 22 a 48, Olbia da 190 a 270 e Alghero da 369 a 468,5. Consumi raddoppiati a Posada (da 15 a oltre 30 litri al secondo), con la borgata marina di San Giovanni che da sola passa da 1 a 7 litri al secondo.

Ed è proprio tra l’alta Baronia e la bassa Gallura - sostiene Abbanoa - che lo sforzo della società è stato maggiore "a causa di un deficit impressionante delle infrastrutture del servizio idrico integrato" sommato alla drastica riduzione della portata fornita dalla sorgente di di Siniscola che alimenta i centri vicini. Per integrare la disponibilità d’acqua e far fronte all’aumento esponenziale dei consumi, Abbanoa ha dovuto spingere al massimo tutti i potabilizzatori stagionali: spesso spenti durante l’inverno e in sovraccarico in estate.

I potabilizzatori stanno quindi funzionando a pieno regime per far fronte all'aumento stagionale di consumo di acqua potabile (e degli scarichi fognari nel caso dei depuratori).

Impianti come quello di Marfili a Siniscola stanno producendo 45 litri al secondo rispetto a una potenzialità nominale che sarebbe di appena 15 litri al secondo mentre quello di potabilizzatore di Fruncu ‘e Oche 82 litri al secondo rispetto a una potenzialità nominale di 50 litri al secondo. Sovraccarico eccezione anche al potabilizzatore di Budoni centro (da una potenzialità di 50 litri si è passati a spingere il processo fino a 95 litri), e di Ottiolu (da 10 a 14). Stesso discorso per i potabilizzatori stagionali di San Teodoro, Lu Fraili (da 30 a 40) e La Runcina (da 20 a 35), e di San Giovanni a Posada (da 15 a 19).

Numerosi anche gli interventi in corso, che vedono impegnati personale e squadre nei territori. Abbanoa sta infatti portando avanti una serie di piani di efficientamento delle reti idriche per limitare le dispersioni e garantire maggiore risorsa: ogni litro in più di acqua recuperata è un litro in più che arriva in una casa della Sardegna.
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