Richieste di sanatoria per tombe costruite senza concessione?

Sì, succede anche questo e chi sta presentando le istanze al Comune di Olbia è vittima di una truffa.

La circostanza della richiesta di concessione con effetto sanante sulle cappelle cimiteriali è emersa durante il processo a carico di una ex dipendente dell’Asco (Azienda servizi cimiteriali Olbia) e di un imprenditore, coinvolti in una presunta truffa scoperta dalla Polizia locale olbiese.

In pratica sarebbero stati venduti a persone del tutto ignare, quindi vittime del raggiro, spazi abusivi nel vecchio cimitero di Olbia e in quello della frazione di San Pantaleo.

Si parla di sei tombe di famiglia senza concessione edilizia.

Chi ha costruito aveva garanzie e, sopratutto documenti, consegnati dai dipendenti dell’Asco, risultati poi, stando alla ricostruzione del pm, i responsabili della truffa.

Oggi l’avvocato Giampaolo Murrighile si è costituito parte civile nel processo celebrato a Tempio, per conto delle persone che, nel 2011, pagarono l’Asco per avere il permesso di realizzare le opere negli spazi che, invece, non potevano essere occupati.

Il legale ha confermato che i suoi assistiti si sono rivolti al Comune di Olbia per avere le sanatorie.

L’avvocato Murrighile dialoga con gli amministratori comunali con l’obiettivo di risparmiare un ulteriore danno ai suoi assistititi, quello della demolizione delle opere realizzate nei cimiteri olbiesi, con il trasferimento dei defunti altrove.
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