L a gente è stanca e fa fatica a capire perchè la campagna vaccinale ancora non sia decollata come ci si attendeva e la strada della normalità sia invece piena di scuse e scusanti. I numeri del contagio tornano a crescere come i balletti di priorità per i vaccini mentre anche medici di base e farmacisti nicchiano sulla loro discesa in campo. I numeri contano, più delle scuse. La Sardegna è sempre in coda alla classifica delle vaccinazioni effettuate pur avendo, sulla carta, la sanità sarda numeri di tutto rispetto. Lo ha ben spiegato su Facebook il collega Francesco Pinna che ha sciorinato i dati: nell'isola vivono appena un milione e 640mila persone, meno di 400mila oltre i 65 anni. Abbiamo 27 ospedali, 5 di rilevanza nazionale, dove lavorano 4216 medici e 8294 infermieri. Ci sono poi 10 case di cura private convenzionate, 329 presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi, 1300 ambulatori di medici di famiglia e svariati poliambulatori pubblici, oltre il nuovo centro di vaccinazioni in Fiera e altri hub nelle città principali. Un esercito con l'efficienza di un plotoncino. L'illusione della zona bianca è finita e sta per risuonare l'allarme rosso. Ci sono stati, è vero, colpevoli comportamenti dei cittadini ma la svolta non può che arrivare dalle istituzioni con la determinazione e la competenza che richiede la situazione. O arriverà l'esercito, quello vero. Insieme ad una magra figura.

BEPI ANZIANI
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