C ' è un senso di ritrovata normalità ma anche tanta preoccupazione. Sentimenti contrastanti che accompagnano il primo giorno da zona bianca della Sardegna dopo mesi di restrizioni. Con ancora qualche limite orario e di aperture ai luoghi di ritrovo si torna in pratica alle condizioni di vita della scorsa estate, opportunità sprecata dalla disinvoltura di sardi e vacanzieri che si comportarono come se la pandemia fosse stata sconfitta per sempre, innescando la seconda ondata di contagi. Ricordi sgradevoli che mettono paura ai tanti che preferirebbero regole rigide e coprifuoco pur di azzerare i rischi. Il timore è tangibile e in parte condivisibile, un po' perché abbiamo visto cosa succede appena cala l'attenzione ma soprattutto perché il sistema dei controlli non dà certezze e sicurezze. Giova ripeterlo: la campagna di vaccinazione deve essere intensificata e gli ingressi da porti e aeroporti controllati in maniera rigorosa, cosa che non è accaduta nemmeno in zona arancione. La giunta regionale, che giustamente ora si bea del risultato raggiunto, deve impegnarsi a superare le parole coi fatti mettendo in campo tutti gli strumenti che evitino passi indietro. Certo non si potrà pretendere che la gente non faccia ciò che è consentito fare ma tutti dovremo mettere in campo comportamenti virtuosi per meritarci questa seconda occasione regalata dall'abitare in un'isola.

BEPI ANZIANI
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