S marchiamoci per un momento dalla crisi più stucchevole di sempre, ok?

Rodolfo d'Asburgo fu un matto illuminato: abbastanza aperto da concedere ai suoi sudditi un'inedita libertà confessionale, fu tanto folle da credere nell'alchimia, un sapere segreto che mutando il ferro in oro gli avrebbe garantito ricchezza illimitata. E così scritturava gli alchimisti, li alloggiava a Praga nel Vicolo d'Oro e li teneva a contratto. Quando arrivava l'inevitabile fallimento, quasi più per sfogare la delusione che per punirli della truffa li impiccava così com'erano, paludati in costume da sapiente.

Veniva in mente leggendo che Trump forse oggi grazierà Rudy Giuliani, ma non vuole saldargli la parcella per i suoi ricorsi contro la vittoria di Biden, i più estremi, costosi e visionari eppure fallimentari come tutti gli altri. In Italia su Giuliani avevamo più dei flash che un'idea chiara: investigatore brillante, amico di Falcone, sindaco tosto ma capace di prendere sottobraccio New York dopo l'11 Settembre. Vederlo in costume da sciamano, trafitto da mille gaffe e appeso a una fune di vergogna per aver venduto all'imperatore la carta da bollo filosofale che doveva mutare le fake news in democrazia Usa, sarà anche una nemesi. Ma da questa parte d'Occidente mette più che altro malinconia.

CELESTINO TABASSO
© Riproduzione riservata