E saurita la saga dei riconteggi (confermano tutti la vittoria di Biden) e quella dei ricorsi (idem), il tormentone è diventato: Trump andrà all'insediamento del suo successore? E se sì, come si comporterà? Si presenterà nudo per rubargli la scena? Gli farà un gavettone mentre giura? Urlerà «guardie, arrestatelo: quell'uomo non è Biden ma Stanislao Moulinsky in uno dei suoi più riusciti travestimenti»?

Ieri però è spuntato un pallido sole di normalità politica: Biden si è rotto un piede mentre giocava col cane (lo pensavamo più indaffarato, in effetti) e Trump ha twittato: «Guarisci presto». Il minimo sindacale di civiltà, certo, ma dopo 26 giorni di delirio è una cosa quasi commovente.

Visto che la pax patriottica col centrodestra non durerà (a Berlusconi il barbatrucco del senso di responsabilità può riuscire una volta, poi Salvini si scoccia) e anche in maggioranza l'insofferenza cresce, Conte prenda nota. Il corpo umano ha 206 ossa legate da 68 articolazioni: calcolando anche solo tre giorni di convalescenza per frattura, potrebbe contare su due anni buoni di tregua ortopedica e clima bipartisan per far passare le riforme più forti.

È una chance da non sprecare. Nel caso però scelga subito da quale ossicino iniziare, senza stare a nominare commissioni. Altrimenti decide Angela Merkel.

CELESTINO TABASSO
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