B asta una frase per passare alla Storia. È accaduto ai grandi del pensiero filosofico e letterario, agli scienziati, ai condottieri, ai sovrani, ai santi, ai politici. Ma all'ammirazione dei posteri si può passare anche per il contrario, ossia esprimendo frasi avventate e concetti scriteriati, apparentemente seri, ma di comicità involontaria. «Fermiamoci un attimo a pensare». Con questa esortazione solenne Di Maio si è rivolto ai suoi scombiccherati compagni d'avventura nell'imminenza degli Stati generali dei Cinquestelle. Sa di non poter pretendere troppo dalla sua truppa schiccherata, perciò ha limitato l'arco temporale del pensiero a un attimo: di più, per molti di loro, sarebbe una fatica mentale insopportabile. Il liderino ha poi puntualizzato: «Chi ha più testa la usi». Dall'andamento e dall'esito dei lavori assembleari grillini, caricatura grottesca di quelli francesi del 1789, pare che più della testa siano stati usati la bile e il pugnale. Sono stati inferti fendenti sulle cui ferite il convitato di pietra friabile Conte Giuseppe ha sparso invano l'unguento balsamico delle sue parole. Spentesi le luci del luna-park è emersa la realtà di un'armata rimasta senza il suo Brancaleone. Un acuto osservatore astro-politico ha sentenziato: «In luogo delle stelle ora soltanto buchi neri».

TACITUS
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