I n questo Paese perduto, ormai, pandemia fa rima con follia. E non c'è dubbio che questa sia stata la settimana dei matti, dei dissociati mentali, dei fuori di testa e dei presunti guaritori.

Abbiamo iniziato domenica con un (ex) generale dei carabinieri che si è presentato da Massimo Giletti a “Non è l'arena” per spiegare: «Non riconosco in me l'uomo che ha fatto quella intervista, non ero io! Non ero io! Sto facendo indagini su me stesso!». Si trattava del commissario straordinario che avrebbe dovuto salvare la sanità calabrese, mi ha dato l'impressione di essere una persona onesta, e forse persino sincera: ma poi mi sono fatto il segno della croce e - per il bene che voglio ai cittadini della Calabria - ho tirato un sospiro di sollievo all'idea che mentre esplodono i contagi non abbia più sulle spalle quella terribile responsabilità. Essere onesto è condizione necessaria ma non sufficiente per essere un buon amministratore.

Era appena uscito di scena il generale, che subito è entrato in campo il suo erede designato, un altro signore, peraltro nominato mentre si trovava in isolamento per positività al Covid, di cui abbiamo scoperto dai video - come è noto - il suo pensiero sull'epidemia. Si tratta di uno strano incrocio tra erotismo e negazionismo. Il contagio si trasmetterebbe solo con baci a lingua in bocca, e (altro video meno noto, ma non meno appagante) “Ragazzi, non servono le mascherine, bisogna scopare”. E verrebbe subito da aggiungere: magari.

P erché in Italia la farsa e la tragedia - in queste ore, come sempre - vanno sempre a braccetto: la via erotica alla salvazione è solo l'ultima perla. Ieri però abbiamo appreso che lo scenziato erotico, che ha sostituito in generale che non riconosce se stesso, potrebbe essere a sua volta rimpiazzato da un chirurgo di guerra. Il che potrebbe essere la prima buona notizia. L'ultima perla è il video di un signore, sedicente esperto della tecnologia, che decantava, come un moderno druidico, le portentose qualità di un fantomatico ciondolo che avrebbe il potere di fermare il virus grazie all'irradazione a ventaglio di microparticelle dotate di miracolose capacità sterilizzatrici.

Intanto un'inchiesta sulle aperture estive delle discoteche colpisce la Sardegna. Questo giornale, nello scorso agosto, non aveva risparmiato critiche al “sistema Billionaire”, e di certo a ragione. Ma adesso è fortissimo il rischio che molti si appendano a questa vicenda giudiziaria per sostenere una teoria liberatoria e assolutoria per tutto il resto d'Italia. E cioé che la seconda ondata del contagio sarebbe nata proprio da questa ordinanza. Sia chiaro che questo alibi non può essere più concesso a nessuno. La Sardegna all'inizio dell'estate era una regione virtualmente Covid Free. Il virus ci è arrivato solo in un modo: con i turisti che ce lo hanno portato. D'altra parte poche decine di contagiati che dall'isola sono tornati nelle loro regioni non possono aver innescato nessuna epidemia. Soprattutto se a settembre si sono rimessi in moto venti milioni di italiani (dieci solo nel mondo della scuola) e dieci milioni di elettori convocati ai seggi per le regionali: guardacaso le regioni in cui è ripartita la seconda ondata - a parte la Lombardia, che fa caso a sè - sono proprio quelle in cui si è andati al voto.

E qui c'è il tema: fra governatori che dichiarano non utili gli anziani (per fortuna rimangiandosi la frase choc) altri che insultano mamme e bambini (non rimangiandosi nulla) e altri ancora che chiedono di far chiudere tutti ma non la loro regione, la sensazione che il confine sia stato superato si fa sempre più angosciante. Ieri, quando è arrivata la notizia dei 32mila nuovi contagiati, stavo intervistando uno degli scienziati del Comitato tecnico scientifico, il professor Luca Richeldi, capo della società di Pneumologia italiana. Regalandomi l'unica buona notizia della giornata mi ha detto: «Stiamo lavorando per tenere aperto, non per chiudere. Quando i numeri sembrano spaventarci bisogna guardare i nostri vicini, a partire dalla Francia». Ecco perché, nel giorno del dramma, un lampo di ottimismo ha illuminato il buio. Teniamocelo stretto.

LUCA TELESE
© Riproduzione riservata