H a suscitato reazioni contrastanti e un dibattito acceso un poster elettorale proposto dai giovani democratici nuoresi dove si vedono due maschi, in costume sardo, che si baciano in bocca l'uno nelle braccia dell'altro. L'impatto è indubbiamente forte. Perché, se da una parte si va costruendo un mondo che accetta sempre più di riconoscere normale l'amore fra persone dello stesso sesso, dall'altra l'omofobia è un sentimento ancora molto diffuso. Però molti, e un po' anch'io, hanno trovato autoescludente lo slogan che accompagna l'immagine. Quel rivendicare orgogliosamente la propria diversità in amore, rafforzando il concetto con l'abito tradizionale sardo, sembra quasi respingere l'idea di essere omologati alla normalità e, forse, significa che c'è ancora molto lavoro da fare, anche nella testa di chi vive queste situazioni. Cambiare mentalità, compressa da incrostazioni millenarie, è un processo lento e ben vengano anche i messaggi forti se servono ad accelerare i tempi ma, attenzione ai rischi. Come quello di essere più divisivi mandando input che piacciono a chi la pensa nello stesso modo ma possono irritare i veri destinatari, i cosiddetti normali. Allora, sarebbe meglio mandare messaggi di uguaglianza, di parità di diritti e liceità di sentimenti evitando la parola diversità che, per me, è un vocabolo che il futuro deve svuotare di significato. Almeno in amore.

BEPI ANZIANI
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