T ra Covid, mascherine e i 40 gradi all'ombra, ci siamo un po' tutti distratti. Non è parso che qualcuno si sia accorto che l'Azienda tutela salute Sardegna (Ats), ha chiuso i conti 2019 con un utile di 8.857.916,22. E scusate se è poco, nella sanità pubblica capita una volta ogni morte di Papa. Il commissario Steri ha spiegato che il risultato è stato realizzato principalmente dal rimborso Payback 2013-2017 dovuto da aziende farmaceutiche per 38.936.736 euro e accreditati dal ministero dell'Economia. E in parte, si legge nella relazione sulla gestione, anche dal processo di razionalizzazione e di efficientamento della spesa avviata già nel 2017 e nel 2018 che ha trovato una continuità nel 2019. Opera dell'Ats che tra non molto trasferirà armi e bagagli alle Aziende sanitarie locali, pronte a ripartire dopo anni di quarantena. Si dirà: niente di miracoloso. Bastava - come è stato fatto - tagliare con la scure i servizi, bloccare le assunzioni e chiunque avrebbe raggiunto lo stesso risultato. Può essere, anzi diamolo per certo. Ma non è che quando i conti chiudevano in rosso la qualità della sanità pubblica fosse di chissà quale livello e con le vecchie aziende locali le liste d'attesa un'invenzione. C'è nell'aria qualcosa di nuovo, anzi d'antico: payback, playback, indietro tutta.

ANTONIO MASALA
© Riproduzione riservata