N el centenario della nascita il coro sale: Alberto Sordi, l'italiano medio. Andiamoci piano. Certo, una dose di astuzia che non si abbina proprio alle virtù fa parte della storia di questo bel Paese. Giovanni dalle Bande nere è passato dalle forze pontificie alle francesi e c'è chi continua a viaggiare da destra a sinistra consegnando pezzi di cuore al centro. Albertone nello schermo ha impersonato il pataccaro cinico e sbruffone, pronto a ogni furbata pur di sopravvivere e fregare il prossimo. Piacere a ogni costo è sempre stata una vocazione diffusa ma forse non è una caratteristica peculiare degli italiani. Il coronavirus ha mostrato al mondo l'italiano vero: rispettoso delle regole, solidale, generoso, altruista e nonostante le batoste, ancora carico di fiducia nel proprio Paese. Diversamente non si spiegherebbe come migliaia di impiegati, pensionati, casalinghe e ereditiere, imprenditori e lavoratori, abbiano donato alla Protezione civile quel che potevano e sottoscritto obbligazioni emesse dal Tesoro, cioè dato in prestito allo Stato (con la promessa di restituzione) 23 miliardi di euro. Albertone nostro più che l'inno di Mameli avrebbe gradito una delle caciarone stornellate trasteverine. Così, “tanto pe' canta, pe' fa la vita meno amara”. Di questi tempi ne abbiamo tutti un gran bisogno.

ANTONIO MASALA
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