Q uesta nuova rubrica si propone di commentare, ogni lunedì, l'argomento più chiacchierato sulla stampa e sui social.

Il dibattito turisti sì, turisti no ha agitato le acque del web negli ultimi giorni di maggio con due schieramenti protagonisti di un dialogo impossibile. Da una parte quelli col “sederino al caldo” e cioè lavoratori dipendenti e pensionati, dall'altra molti imprenditori, i precari, i lavoratori stagionali e tutti quelli che generalmente il reddito se lo devono smazzare giorno per giorno. La questione del passaporto sanitario, tirata fuori da Solinas, ha spostato il braccio di ferro sul piano politico. La mossa del Presidente è vista anche come il tentativo di rivendicare un minimo di autonomia dalla Lega, grazie ai cui voti è stato eletto, e di compiacere la parte autoctona del suo popolo che da tempo gli chiedeva di dire qualcosa di sardista. Solinas ci ha provato, anche se il passaporto non si farà, perchè non si può fare, con buona pace di certi lumbard ai quali è saltata la mosca al naso per lesa maestà. Resta il rischio concreto, però, che le vittime di questa diatriba divisiva possano essere proprio i turisti, visti come potenziali untori e quindi trattati da ospiti sgraditi. Ma, se i politici la smettessero di giocare a rimpiattino, l'orizzonte della nostra estate sarebbe più chiaro e sereno.

BEPI ANZIANI
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