A rriveranno tanti soldi. L'Unione europea ha destinato all'Italia 172 miliardi di euro per il “rilancio”. Conte e i suoi valvassini di governo e di task-force dovranno amministrarli. C'è un precedente storico a cui farebbero bene a ispirarsi. Parliamo dei miliardi di dollari americani del Piano Marshall nel 1947. Una classe politica di grande livello e responsabilità seppe impiegarli in un progetto di ricostruzione e rinascita, che sfociò in un “miracolo economico”, di cui in Europa non si è ancora persa la memoria. Tanto che Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, parlando del dopo Covid, ha dichiarato: «Serve ora una rotta concreta per il piano di rilancio che stiamo mettendo in opera. Abbiamo parlato di un nuovo Piano Marshall, ma perché non chiamarlo Piano De Gasperi?». Non ha citato altri illustri statisti europei di quegli anni. Solo De Gasperi. Essì, perché De Gasperi impersonò l'uomo di Stato per antonomasia. Fu lui che rappresentò l'Italia nel mondo. I suoi ministri godevano di prestigio, erano tutti di alta statura morale e politica. La Storia ci ripropone la sfida. A differenza di allora, però, oggi a raccoglierla abbiamo un manipolo di governanti improvvisati. Che un politologo di vecchio pelo ha definito “interessanti”. Specificando poi: “psichiatricamente interessanti”.

TACITUS
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