S iccome la Fede è presidiata da quel bolscevico del papa e Speranza è pure più rosso, i leghisti di Sassuolo puntano sulla Carità. E deliberano multe da 56 euro per chi fa l'elemosina.

È bello che mentre molti blaterano di Fase 2 ci sia un partito che non scorda la propria Fase 1, e resta coerente coi valori di quella Padania che ha sempre coniugato il cristianesimo e le proprie tradizioni genuine, zampone e catechismo. Dal Borghezio che spruzzava disinfettante sulle schiave nigeriane al Carroccio dei rosari che punisce chi aiuta un povero cristo, c'è un filo rozzo che regge.

Anche perché l'idea di amare il prossimo, diciamolo, è sempre stata ambigua. Già amare è un concetto scivoloso: che faccio, lo accarezzo? Gli presto il Rolex, lo tiro su dal mare, gli presento mia sorella? Ma poi, prossimo de che? Vorrà mica dire, per tradurla in modulese, che ciascuno è congiunto? Già, si comincia regalando una monetina e poi è un attimo dare la terra ai contadini, il voto alle donne e il congiuntivo ai valligiani.

Perciò sanzioniamoli, questi finocchi che si fanno intenerire dalla fame. Tanto ormai, tra orrore del virus e angoscia della crisi, sono quattro gatti a praticare l'umana solidarietà. Come si diceva nel latinorum degli oratori, multa paucis. La multa a pochi.

CELESTINO TABASSO
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