Q uando apriremo la scatola nera del governo Conte capiremo che cosa è accaduto: come si fa dopo un disastro aereo per accertarne le cause. Il coronavirus lascerà morti e drammi sociali, ma passerà. Non sappiamo se, come annunciano improvvisati profeti, dopo l'epidemia “nulla sarà come prima”. C'è sempre chi, per stupire, gioca al rialzo. Riferendoci all'Italia non auspichiamo una rivoluzione giacobina, sarà sufficiente la scomparsa dal radar politico dell'allegra compagnia di giro che ha occupato i palazzi del potere nel marzo di due anni fa, un'amena combriccola di dopolavoristi in gita premio. Una comitiva di ragazzi perdigiorno, che appena scesi dal triciclo hanno preteso di guidare una Ferrari. Hanno la fantasia dei bambini, che non pongono limiti all'immaginazione: si convincono di comandare astronavi e di percorrere strade stellari; distribuiscono soldi finti, caramelle, illusioni. Sono ingenui, si sentono onnipotenti. Le loro fughe dalla realtà ci inteneriscono. Fa tutto parte dello stupendo gioco dell'infanzia. Ma quando bambini adulti, per un dispetto della Storia, giocano a manovrare le leve del potere, allora viene in mente un detto erotico napoletano, un po' volgare, ma esplicito. Che qui, in prima pagina, per decenza non si può scrivere.

TACITUS
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