T utti si chiedono: ma perché dovrebbe durare questo governo, e - se dura - quanto può durare? Dopo quello che è accaduto al governo gialloverde, nell'estate più folle della politica italiana (e dopo la crisi più pazza del mondo) la domanda che si fanno gli italiani in queste ore è tutt'altro che infondata. Anche il secondo interrogativo, è cruciale: dove si troveranno i soldi per disinnescare clausole Iva per 23 miliardi e allo stesso tempo dare una iniezione di liquidità che rilanci i consumi? Cosa non facile, nemmeno questa.

Però Giuseppe Conte ha dalla sua parte un'arma potentissima, un paradosso che lo rende più forte di prima, una situazione complessa che si può sintetizzare in maniera semplice: questa volta non esiste una alternativa al suo esecutivo. Quasi senza accorgersene, in modo precipitoso ma efficace, e in qualche modo persino ineluttabile, nel costituire questo governo i gialli e i rossi si sono bruciati i ponti dietro le spalle.

Non era così per il governo precedente: la Lega di Matteo Salvini (e si è visto) coltivava l'idea del voto anticipato, e aveva questa possibilità teorica. Mentre il M5s (e si è visto) era convinto di avere in tasca la carta di riserva di una possibile nuova maggioranza. Certo, Salvini era convinto che la sua Blitz Krieg agostana sarebbe stata una guerra-lampo, una mossa - cioè - che avrebbe compresso i tempi della crisi rendendo impossibile l'accordo tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Tuttavia persino sette soli giorni sono bastati ai due neo alleati per passare dall'insulto reciproco a siglare un solenne patto fondativo. (...)

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