S econdo la Treccani, per sfinimento si intende, anche, «una condizione ambientale, situazione, circostanza, che mette a dura prova la resistenza fisica e nervosa di un individuo». Lo sfinimento, aggiungiamo qui, si esercita (e si subisce) in famiglia, a scuola, sul lavoro, nello sport. E in politica. In Sardegna, e nel Cagliaritano in particolare, assume una sfumatura diversa, intraducibile: «mi stai sfinendo» diventa mi ses pighendi a boccidura . Per esercitarla servono doti non comuni: calma, pazienza, sagacia. Qualità che spesso caratterizzano i giocatori di scacchi.

Nello scenario politico sardo sa boccidura (o se preferite lo sfinimento) ha portato a un risultato a tutti noto: una Giunta regionale con appena cinque assessori a 56 giorni dalle elezioni. Sì, certo, il centrodestra le ha stravinte il 24 febbraio, ma solo il 20 del mese successivo la Corte d'Appello di Cagliari ha ufficializzato gli eletti. Sarebbe stato tuttavia, se non doveroso, almeno opportuno allestire la squadra appena conquistata la promozione. Rimandando l'assetto definitivo davanti alla certezza di poter schierare o meno Ronaldo. Oggi stiamo ancora affrontando il campionato - leggi i problemi della Sardegna - con una squadra di calcetto. Chi conosce la politica e Christian Solinas sostiene che la tattica sia chiarissima: far capire ai soci, di maggioranza e minoranza, che le decisioni le prende l'allenatore. Tanto più se a sceglierlo non è stato il presidente della squadra, ma i tifosi. Gli elettori. (...)

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