A Roma si è aperta ieri la Conferenza internazionale sulla Libia. Lo spazio geopolitico di cui si discute non è solo quello di un Paese che dalla caduta del Colonnello Gheddafi (2011) a oggi non trova pace, sul tavolo della politica globale c'è molto di più, l'Africa e lo spazio del Mediterraneo.

Questa è la dimensione di cui dobbiamo tenere conto quando si parla di Sardegna, la nostra terra. Essere isola, non significa essere isolati, essere singolarità - e lo siamo - non vuol dire isolarsi.

Emilio Lussu ricordava che in qualsiasi parte del mondo sia un sardo avrà sempre la Sardegna sotto i piedi. Spesso quando siamo a casa, nella nostra piccola patria, lo dimentichiamo.

La guida del nostro vivere è racchiusa in una frase bellissima del filosofo Immanuel Kant: “Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me”. È da questo matrimonio di elementi che nasce l'identità, il “noi” che improvvisamente riconosciamo quando camminiamo nel paesaggio della nostra terra. Non occorre neppure guardarla, la sentiamo.

Avere la Sardegna sotto i piedi è questa fusione tra sopra e sotto, dentro e fuori, tra la nostra isola, la nostra persona infinita e lo spazio reale e immaginario del Mediterraneo. Mi chiedo se la futura classe dirigente dell'isola, quella che si prepara al voto per una nuova assemblea regionale, abbia mai riflettuto sulla dimensione in cui è immersa la Sardegna, il suo spazio geopolitico, il Mediterraneo. (...)

SEGUE A PAGINA 13
© Riproduzione riservata