"Cara Unione,

in questi giorni bui e piovosi della prima decade di gennaio ripenso con nostalgia alla luce delle così dette 'secche di gennaio' quando le nuvole, spazzate dal vento di maestrale, mostravano il cielo azzurro-celeste, trasparente come la porcellana e i cagliaritani si recavano al Poetto per gustare i ricci che mai come in questo mese senza la erre erano pieni e gustosi.

Oggi, a noi è dato un mezzo potente per far tornare azzurro il nostro cielo, e si chiama 'Next Generation': obiettivo investire in energia pulita e magari in agricoltura biologica perché il nucleare non è un’energia sicura (visto che le scorie non si possono smaltire ma solo sotterrare sino alla fine dei tempi) e noi siamo fatti di ciò che mangiamo.

Il mio augurio è che torni a soffiare il vento dell’innovazione con la stessa forza dei nostri padri e dei nostri nonni che si sono risollevati con forza da due conflitti mondiali, e si possa progettare per lasciare alla generazioni future un cielo azzurro e un mondo pulito da respirare a pieni polmoni.

Cordialmente".

Silvia Tedde

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