"In isolamento precauzionale dal 20 novembre, e intanto niente lavoro e niente ristori"
Il racconto di un lavoratore autonomo, chiuso in casa per via della positività della moglie"Cara Unione,
vivo ad Assemini e, dal 20 novembre scorso, sono costretto all’isolamento domiciliare causa Covid-19:
precisamente dal giorno in cui mia moglie è risultata positiva ad un tampone.
Da allora io ho fatto 3 tamponi (l’ultimo il 6 dicembre) risultando sempre negativo al Covid-19.
Anche mia moglie ha fatto altri 3 tamponi continuando, invece, a risultare sempre positiva (anche se è senza sintomi particolari). Per cui l’ATS continua a costringermi a stare chiuso in casa insieme a mia moglie (fra l'altro, mi dico, col rischio di infettarmi anch'io).
La cosa peggiore è la questione lavorativa, essendo io un lavoratore autonomo: mi impediscono di andare al lavoro, ma contemporaneamente non ho diritto ad alcun "ristoro".
Ormai sono passate quasi tre settimane, senza poter portare soldi a casa (visto che mia moglie è disoccupata).
Penso di non essere l’unico in questa situazione, e capite benissimo che non si può andare avanti così.
Vi chiedo quindi se potete dar voce a questa problematica, e mi chiedo se non sia possibile trovare una soluzione.
Grazie dell'attenzione".
A.D. - Assemini
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