"Cara Unione,

sono la mamma di una bambina di due anni che, poco più di due settimane fa, ha avuto la 'sfortuna' di avere un rialzo della temperatura corporea mentre si trovava al nido.

Ovviamente, la struttura ha agito come da prassi, isolandola e chiamandoci per andarla a prendere. Da qui l'inizio di un'odissea che non sappiamo ancora quando finirà.

La bambina non manifestava altri sintomi, a parte la febbre e qualche difficoltà nella deglutizione, a causa di un colpo d'aria preso nei giorni precedenti, considerati gli sbalzi di temperatura che, nell'arco della giornata, si verificavano.

La pediatra riferisce di non poterla visitare ma di dover effettuare direttamente una segnalazione all'ATS per far partire la procedura che la porterà a effettuare il tampone. Le chiedo se sia possibile valutare almeno l'eventualità di una 'diagnosi differenziale', anche solo per poter accettare l'ipotesi che non necessariamente si trattasse di Covid. Ma non è possibile. Bisogna agire nell'ottica della prevenzione del contagio, ci dicono.

Solo dopo 3 giorni, riusciamo a farla visitare e a iniziare una cura antibiotica, perché di questo necessitava e, infatti, la febbre passa e anche il mal di gola.

Veniamo, dopo altri 3 giorni, contattati dall'Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Cagliari per effettuare il tampone il giorno dopo, tampone di cui avremmo dovuto avere l'esito entro 2-3 giorni.

A una settimana di distanza, nessun invio di un esito. Abbiamo provato a contattare, telefonicamente, via mail e pec, l'Ufficio Igiene ma nessuno ci ha risposto.

Siamo stati completamente abbandonati e la cosa peggiore è che nel frattempo la bimba, pur godendo di ottima salute, non ha potuto tornare a scuola, giocare con i suoi coetanei, vedere altre persone, mentre invece per noi genitori, paradossalmente, tutto è potuto continuare 'normalmente'.

Siamo ai limiti dell'assurdo, vittime di un sistema che non si prende cura di ciò che impone, che invece che rispondere alle richieste alza la cornetta del telefono e ti mette in attesa all'infinito, lasciandoti appesa alla possibilità che finalmente qualcuno ti risponda.

Mi dispiace ma non è questa l'ottica della prevenzione".

V.T.

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