"Cara Unione,

sono un 'continentale' e ogni anno che visito il vostro 'continente' mi riempite il cuore con le vostre bellezze e tradizioni. Dal culto della famiglia allo spirito di sacrificio di ognuno di voi.

Conosco i sardi come gente forte e orgogliosa, con la fronte alta segnata dal vento, con occhi che trafiggono l'anima.

Donne meravigliose e uomini temerari che hanno fatto grande la loro terra e la nostra Italia.

Valori immensi e tesori inestimabili che però non sono sufficienti se spesso mancano il lavoro e una dignità alla vostra portata di mano.

Vorrei vedere la vostra terra come la gemma più preziosa dell'Italia, invidiata dal mondo intero.

Una terra di vostra proprietà, che possa offrire benessere a tutti voi.

Mi piacerebbe sapere che esiste una compagnia marittima sarda, desidero vedere un aeroporto a Oristano e usare tutte quelle infrastrutture che portano occupazione e sviluppo.

Voi conoscete meglio di me le ragioni dei precedenti fallimenti ma, ora più che mai, è giunto il momento che vi uniate, per il vostro bene.

Proprio questo periodo di incertezza dove tutti siamo chiamati a qualche rinuncia rappresenta l'occasione giusta per diventare più forti. Superate le vostre divisioni, di ogni tipo.

Voi che avete fatto il primo sciopero, che siete stati eroi sull'Altopiano di Asiago, che siete mamme e donne di una volta, dove siete? Unitevi al vostro figlio di 12 anni del martoriato Sulcis che va a scuola, governa il bestiame e la sera collabora al ristorante di famiglia, mentre il fratellino più piccolo di 7 anni sparecchia i tavoli.

Questi sono i sardi che amo e che meritano molto più di quello che hanno.

Dove sono il vostro orgoglio e il vostro coraggio? Con infinito amore".

Gianluca L.

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