"Cara Unione,

tutto andrà bene si diceva, ma pare che qualcosa da fare ci sia ancora.

Per chi volesse tornare ad abbracciare i propri cari o per tutti coloro che non vedono l'ora di trascorrere qualche giornata nel cristallino mare sardo, pare ci sia una sola soluzione, dirottare in altri lidi.

Raggiungere l'Isola dall'aeroporto di Malpensa che oggi è l'unico punto di imbarco per i passeggeri di quasi tutto il nord Italia, Svizzera e dei transiti provenienti dalla Germania, risulta essere impossibile per i fine settimana fino a metà luglio.

Le compagnie che operano i voli solo al momento tre: easy jet, che ha il tutto esaurito su tutte le frequenze tranne qualche sporadico posto infrasettimanale, dimostra di aver fatto della destinazione Sardegna una sua più che profittevole rotta.

Neos air, che serve Olbia quest'anno due volte a settimana, registra il tutto esaurito per il fine settimana fino a metà luglio, posti disponibili in settimana.

Il paradosso è evidenziato da chi dovrebbe garantire un servizio pubblico sulla Milano Olbia: una compagnia che avrebbe l'obbligo di garantire la mobilità dei sardi da e per il continente italiano, che con i suoi voli dovrebbe garantire la ripresa turistica di un territorio in seria difficoltà.

Una compagnia che, finanziata con i soldi dei contribuenti sardi e soprattutto non sardi, dovrebbe dare di più ad un servizio pubblico che non può permettersi discontinuità, dare di più alle imprese e ai cittadini che senza il suo servizio sono destinati altrove, dare di più al contribuente che risulta essere il suo principale azionista, aumentando le frequenze e soprattutto programmando la vendita in anticipo.

Un servizio del genere farebbe volare aerei oggi fermi al prato, farebbe lavorare equipaggi oggi in cassa integrazione anche essi sulle spalle del contribuente, permetterebbe la ripartenza economica di un territorio sempre più abbandonato dallo Stato e permetterebbe a tutti coloro che possiedono una casa sull'Isola, anch'essi azionisti della tricolore compagnia, di poterci andare.

Il ministro dei Trasporti italiano avrà sicuramente tanti impegni, ma si ricordi che in Sardegna ci si va ahimè principalmente in estate, e se questo è il servizio garantito in alta stagione non oso immaginare cosa ci riserverà a novembre.

Il diritto al trasporto per le Isole italiane è un problema serio al quale bisogna porre un rimedio soprattutto quando lo Stato continua a versare centinaia di miliardi in una compagnia che tutto fa tranne far volare gli italiani.

Un sardo che vive in Lombardia e che altro non vuole se non tornare a casa".

Benedetto Chighine

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