"Cara Unione,

leggo con stupore, e non credo di essere l'unico, l'insistenza da parte del Presidente della Regione Sardegna nei confronti del Governo, che giustamente rispedisce al mittente le 'spregiudicate' richieste, per la chiusura dei porti e degli aeroporti, al fine di mantenere l'isola 'isolata' dal resto del mondo per limitare il diffondersi del COVID-19, consentendo però l'accesso alle sole navi che trasportano le merci di cui la Sardegna ha ovviamente bisogno (grande Solinas!).

Questo ovviamente, dopo aver permesso ad alcuni connazionali che abitano e risiedono nelle cosiddette zone rosse, di rientrare in Sardegna quando ancora l'emergenza COVID-19 non interessava tutto il territorio Nazionale.

Non sarebbe stato più saggio non permettere di entrare nell'isola ai connazionali provenienti dalle c.d. 'zone rosse'? O magari farli accedere previo mirati e specifici controlli sanitari?

La riposta è 'sì', se avessimo avuto un Presidente capace di gestire e prevedere quello che stiamo vivendo oggi.

Mi chiedo: ma il Presidente Solinas lo sa che tanti suoi corregionali lavorano all'estero (spesso costretti e non per scelta), molti dei quali imbarcati sulle navi che tra l'altro risultano essere i luoghi di lavoro più sicuri ai fini dell'esposizione al contagio del COVID-19, ma che una volta finito il turno questi signori devono rientrare a casa?

Bene, il provvedimento proposto dal presidente Solinas non permetterebbe a questi signori residenti in Sardegna, che pagano le tasse in Sardegna e nel proprio comune di residenza, di tornare nella propria casa e dai propri familiari. E dove dovrebbero andare? A spese di chi? Credo che la proposta di Solinas sia giustamente 'irricevibile e inaccettabile' da parte del governo nazionale, che auspico rimanga fermo e irremovibile nell'attuale decisione.

Caro Presidente, perché anziché fare scelte drastiche, che ovviamente sono le più semplici da attuare, non predisponete di ottimizzare i collegamenti, intensificare i controlli, ed eventualmente imponete la quarantena a chi arriva nell'Isola?

Lo stato attualmente non ha fermato i tutti i lavori, né tutte le attività, tant'è che come disposto dal DPCM del 11.03.2020, chi va a lavorare è autorizzato a circolare portando con sè una specifica dichiarazione. E non mi risulta che ci siano eccezioni per i residenti in Sardegna.

Se Solinas vuole bloccare i collegamenti e quindi impedire ai sardi di lavorare, predisponesse che la Regione Sardegna, in deroga a quanto disposto dal governo nazionale (del resto siamo una regione a statuto speciale), vieti a tutti i residenti nell'Isola di lavorare, e previa comprovata documentazione a supporto, la stessa regione Sardegna riconosca lo stipendio ai suddetti lavoratori".

Massimo Ardu

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