"Cara Unione,

ho letto con grande attenzione l'articolo pubblicato da Maria Francesca Chiappe per la rubrica 'Quelli che ci provano' e dedicato alla cagliaritana e psicologa 28enne Susanna Incerpi, che dopo numerose porte in faccia è felicemente impiegata, per svolgere la sua professione, in un progetto del Servizio Civile Nazionale a 439 euro al mese.

Quello che vorrei aggiungere è che siamo in tanti a provarci, a provarci da anni. La ragazza ha appena cominciato, 28 anni. Non credo sappia neanche cosa l'aspetta e forse è meglio per lei, altrimenti nessuno inizierebbe mai a fare la libera professione.

10 anni fa a settembre ho aperto la mia partita Iva; ho 10 anni in più di lei e ogni mese mi chiedo ancora se è la scelta giusta. Non perché sia un po' difficile, ma perché a volte sembra impossibile, ed umiliante.

Siamo i nuovi poveri, i nuovi sfruttati, quelli senza diritti, quelli che vivono nell'attesa che qualcosa giri per il verso giusto, quelli che sperano che il bonifico arrivi e se non arriva nessuno protesterà per te. Siamo soli.

Se penso a quando mi sono iscritta, i presupposti sembravano altri. Purtroppo per noi il lavoro è la nostra passione e la nostra droga. Basta un briciolo di soddisfazione per ripiombare nel tunnel del 'allora ce la posso fare'. Intanto i tuoi amici che lavorano da Amazon si comprano casa.

Un sincero in bocca al lupo alla ragazza".

E.C. - Cagliari

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