"Cara Unione,

da cittadina Italiana, mi vergogno di vivere in un paese che invece di unirsi si divide, invece di amarsi si odia, invece di abbattere i muri, li erige rivestendoli di cemento armato, invece di andare oltre le differenze, si ferma davanti a esse.

La libertà di pensiero è sacra, siamo individui con una mente indipendente, che capisce cosa è giusto e cosa è sbagliato. Vogliamo esprimere ciò che pensiamo.

Io, senza mancare di rispetto ad alcuno voglio scrivere queste parole, come segno di una protesta pacifica, voglio poter esprimere i miei dubbi senza che lo striscione venga rimosso come se le mie parole, il mio pensiero, non valesse nulla. Perché vale.

Tutto questo veleno, che emerge anche dalla nostra classe politica, sta corrodendo il popolo italiano, che ha lottato per il diritto di dire la propria opinione, senza la paura di una ripercussione.

Nessuno può togliere ad altri il diritto di esprimersi, che sia sugli striscioni appesi nei balconi, che sia con un post su Facebook, Twitter o Instagram.

Non sarebbe più una Repubblica proibire di esprimere il proprio pensiero, che sia scritto o espresso verbalmente.

Un mondo senza libertà di parola è un mondo incatenato".

Francesca Campagnola

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